(ANSA) – ROMA, 4 APR
Superare la cronica mancanza di fondi, individuare adeguate tipologie di finanziamento, approvare nuove norme per gestire le banche di cellule staminali. Sono i passi che le istituzioni dovrebbero compiere per mettere a disposizione di tutta la comunità scientifica internazionale uno dei prodotti più avanzati della ricerca italiana: cellule staminali cerebrali di origine umana, ricavate oggi da tessuto fetale e domani dal corpo embrioide di cellule della pelle.
Lo ha spiegato Angelo Luigi Vescovi, Direttore scientifico Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e Professore di Biologia cellulare all’Università Bicocca di Milano, audito questo pomeriggio, nell’ambito dell’indagine sulla salute psicofisica dei minori, dalla commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, presieduta da Michela Vittoria Brambilla.
La costituzione di una banca delle cellule staminali cerebrali è un importante risultato della ricerca nazionale.
“Noi vorremmo – ha aggiunto Vescovi – metterlo a disposizione di tutti gli scienziati che nel mondo stanno lavorando su diverse patologie neurologiche. Per far questo, però, occorrono fondi e norme adeguate”. Sollecitato da uno dei commissari, il professore ha avuto parole durissime sul cosiddetto “metodo Vannoni”: “Espressione di cupidigia e di ignoranza senza limiti. Non avevano dati a disposizione, i pazienti dovevano pagare, non avevano garanzie di successo. Purtroppo le persone colpite da malattie così gravi e le loro famiglie sono in preda alla disperazione e perciò pronte a tutto”